Denunciate. Certo. Ovvio. Giusto. Non hai un lavoro, una casa, un euro, un mezzo per muoverti. Sola, la gente sa, ma non si intromette. Spesso hai figli che soffrono insieme a te e tu non hai risposte da regalare. Inutile dire di essere forti. Non lo si è ed è difficile diventarlo quando sai che hai paura e quelle mani non solo ti offrono lividi e ferite, ma ti manipolano il cervello tanto da provare un enorme senso di colpa solo nel pensare di poter parlare ad una persona in divisa della tua situazione che gli rovinerebbe la vita. E intanto ti sacrifichi e fai rovinare la tua di vita. Si, nei tuoi pensieri sei tu che hai creato la situazione disastrosa, sei tu che non ti sei comportata a dovere, sei tu la giusta causa delle massacranti azioni. Colui che giornalmente ti ricorda di essere in suo possesso, non sai per quale motivo, crea in te compassione e , per questo, deve essere protetto. Quel mucchio di negatività che massacra le tue emozioni ti tiene in pugno. Non dirò di ribellarsi a chi non riesce. Chiederò al senso del dovere di agire al posto suo. Impossibile non rendersi conto di lividi e ferite ricorrenti, facile rendersi partecipi restando in silenzio anche sapendo. Non basta allontanare momentaneamente chi non riesce a gestire la propria rabbia, tornerà libero e farà ancora paura. Non basta essere rieducatori di personalità compromesse, tornerà libero e farà ancora paura. Intanto dovrai vivere. Sola, senza casa, soldi ed aiuto. Perché tutti son bravi a parlare. Ma tornerà libero e farà ancora paura. Far chiedere aiuto è un inizio. Ora bisogna concretizzare l'aiuto. Poche parole, non servono a chi non sa come mangiare tutti i giorni. Costruiamo il futuro di chi, per ora, è in grado solo di aver paura.
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