Adesso la trovo un'introduzione carina e che faccia colpo.. datemi tempo!

giovedì 6 settembre 2012

In-attesa.

E' bastato saper attendere, al riparo da intemperie per non bagnare la fantasia e ben coperta per non raffreddare la capacità di essere te stessa.
Mi sono seduta, quella panchina così fredda e vuota , mai avrei pensato che potesse farmi stare comoda. L'importante era stare seduti, per non perdere l'equilibrio e per riuscire ad osservare bene quello che mi accadeva davanti e intorno, mai indietro. Le mie gambe, sempre allenate per affrontare qualsiasi scatto, anche improvviso; le mie mani, con una presa sempre più forte per aggrapparsi a tutto ciò che mi rende stabile; il mio orgoglio, la mia dignità e soprattutto il mio sorriso non mi hanno mai lasciata sola. 
E ti stanchi, attendi, senza distogliere mai gli occhi dal quel sole che splende là in fondo e sta cercando la spinta per salire e dare colore all'alba. 
Ora tocca a me.
Buona dose di ottimismo, un pizzico di follia e uno strappo alla regola è la giusta formula magica..
La magia della panchina che diventa divano, di gambe che corrono verso il sole e mani che lo sorreggono. 
Sorge la nuova alba, risorgono dignità ed orgoglio, i sorrisi devastano la tristezza. Così è giusto. Così deve essere. Ogni attesa deve conoscere la propria alba.